La mediazione e il gratuito patrocinio in Italia rappresentano due strumenti giuridici fondamentali, volti a garantire l’accesso alla giustizia anche a coloro che non dispongono di sufficienti risorse economiche.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 10/2022, ha stabilito che il gratuito patrocinio deve essere applicabile anche alle attività difensive svolte in ambito di mediazione obbligatoria.
Questo significa che l’avvocato che assiste una parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato ha diritto al compenso anche se la controversia viene risolta in fase di mediazione, e non solo se si arriva a un processo giudiziario.
Le recenti riforme, come quella introdotta dal Decreto Legislativo n. 149/2022 della riforma Riforma Cartabia, hanno ulteriormente chiarito e regolamentato l’applicazione del gratuito patrocinio nella mediazione, garantendo che le spese legali siano coperte dallo Stato anche durante questo procedimento extragiudiziale
Mediazione gratuito patrocinio: le novità introdotte
Nel panorama giuridico italiano, la recente introduzione del Decreto Ministeriale Giustizia del 1° agosto 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 7 agosto 2023, ha portato significative novità riguardanti il compenso degli avvocati nei casi di ammissione al gratuito patrocinio.
Questa riforma ha gettato nuova luce sulle modalità di determinazione, liquidazione e pagamento dei compensi legali nei processi di mediazione e negoziazione assistita.
Evoluzione Normativa e Risoluzione di Controversie
L’evoluzione normativa in materia di patrocinio gratuito ha affrontato una questione lungamente dibattuta: l’estensione del patrocinio a spese dello Stato alle attività di mediazione.
In passato, la Corte di Cassazione aveva escluso il gratuito patrocinio per le attività stragiudiziali, ma la sentenza della Corte Costituzionale del 20 gennaio 2022 ha ribaltato questa interpretazione.
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi alcuni articoli del decreto DPR n.115 del 2002, aprendo la strada all’applicazione del patrocinio gratuito anche nei processi di mediazione.
I Nuovi Criteri Stabiliti dal Decreto
Il Decreto Ministeriale del 1° agosto 2023 ha stabilito chiaramente i criteri per la determinazione, la liquidazione e il pagamento dei compensi degli avvocati nei casi di patrocinio gratuito.
In particolare, nel caso in cui la mediazione o la negoziazione assistita si concludano con un accordo, l’avvocato ha diritto a un compenso ridotto della metà, conforme a quanto previsto dal decreto parametrico del 10 marzo 2014.
Procedure e Modalità di Presentazione delle Richieste
Il decreto ha anche delineato le procedure e le modalità di presentazione delle richieste di credito di imposta per gli avvocati che assistono le parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato.
L’istanza deve essere presentata attraverso una piattaforma accessibile, utilizzando specifici sistemi di identificazione digitale.
Tra le informazioni richieste vi sono gli estremi identificativi del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA) che ha ammesso la parte al patrocinio a spese dello stato, i dettagli dell’accordo di mediazione o negoziazione assistita, nonché la dichiarazione di volontà riguardo all’utilizzo del credito di imposta o al pagamento diretto.
Verifiche e Provvedimenti
Il decreto prevede anche specifici controlli e verifiche da parte del COA e del Ministero della Giustizia. Il COA è tenuto a esaminare le richieste e a comunicare l’esito sulla piattaforma del Ministero della Giustizia.
Se i requisiti di legge sono soddisfatti e il valore del compenso richiesto è congruo, il COA annota la delibera di congruità sulla piattaforma.
Il Ministero, a sua volta, esegue verifiche aggiuntive e, se necessario, convalida la delibera di congruità e riconosce l’importo spettante all’avvocato.
Scadenze e Procedure di Pagamento
Per quanto riguarda i termini di presentazione delle richieste di riconoscimento del credito di imposta, l’avvocato deve emettere una fattura elettronica e presentare l’istanza entro i tempi stabiliti dal decreto.
Il credito di imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24, secondo le procedure stabilite dall’Agenzia delle Entrate.
Inizia una procedura di mediazione con Camera di Mediazione Nazionale
Conclusioni: Un Passo Avanti nella Mediazione Civile e Commerciale
In conclusione, la Riforma Cartabia ha portato chiarezza e stabilità al tema del gratuito patrocinio nei processi di mediazione.
Questo rappresenta un passo avanti significativo nell’incentivazione dell’uso della mediazione come strumento di risoluzione delle dispute.
Con criteri definiti e procedure chiare, siamo sulla buona strada per rendere la mediazione accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente dalle proprie risorse finanziarie.
La nuova normativa offre maggiore sicurezza giuridica agli avvocati e alle parti coinvolte, contribuendo così a promuovere una giustizia più equa e accessibile per tutti.